top of page

I Segreti di Wind River

  • Immagine del redattore: Il Dislessico
    Il Dislessico
  • 2 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Di Clara Profazio

Cory Lambert è un cacciatore di predatori nella riserva indiana di Wind River nel deserto e crudele Wyoming, mentre era sulle tracce di un leone di montagna trova il corpo abusato ed esanime di una giovane donna amerindia. Il crimine colpisce profondamente il protagonista che aveva perso tre anni prima la figlia in circostanze altrettanto brutali. Per fare chiarezza sul caso l'FBI invia Jane Banner, una recluta di Las Vegas senza esperienza, volenterosa e disposta ad imparare, Jane chiede a Cory di affiancarla nell'indagine; grazie al suo legame con la comunità indiana è l’uomo giusto per aiutarla. Il regista Sheridan, trasloca in Wyoming e realizza un film ispirato ai problemi endemici che fanno parte delle riserve indiane, su tutti l'abuso sessuale e la scomparsa di troppe donne amerindie in un territorio che la polizia locale non riesce a controllare. Il film è dunque ispirato a storie realmente accadute, tramite questo episodio denuncia una tragedia davvero poco conosciuta, diventata negli ultimi mesi il più drammatico e grave scandalo dell’intera storia: le migliaia di donne native scomparse nel nulla e spesso poi trovate morte dopo probabili stupri. Il clima ancora molto teso tra le comunità di nativi e le istituzioni pubbliche, le esperienze terribili e devastanti accadute in decenni in Canada, e che continuano ad accadere a migliaia di figlie, sorelle e madri amerindie hanno causato ferite eterne e una rabbia profonda per la mancata giustizia Nei casi irrisolti di questi femminicidi si sospetta la complicità della stessa durante indagini su questi casi considerati quasi di serie B a causa del razzismo. Non si conosce il numero esatto delle donne scomparse o uccise, né, probabilmente, lo si conoscerà mai (poichè tanti famigliari, per paura di ulteriori violenze, non hanno parlato sapendo che le indagini non sarebbero state condotte con reale zelo). Si ritiene che questo numero, al ribasso, sia di quattromila donne native americane scomparse o uccise, terribile ed emblematico ciò che accadde alla studentessa sedicenne nativa Rinelle Harper, ripescata nuda e in fin di vita tra i fiumi Assiniboine e Red River. La ragazzina era stata ripetutamente stuprata da due uomini bianchi e gettata nel fiume;riuscita a tornare a riva, l’adolescente venne barbaramente aggredita di nuovo, fin quando, perduti i sensi, fu ritenuta morta dai suoi assalitori che la abbandonarono alla corrente del fiume. Ripresasi, riuscì poi a raccontare e a testimoniare quanto le era accaduto. Il commissario capo della Commissione che ha firmato il rapporto governativo, la giudice Marion Buller, giurista delle First Nations, del Britich Columbia, in Canada ha sintetizzato così un aspetto della situazione: «La dura realtà è che noi viviamo in un Paese in cui le leggi e le istituzioni perpetuano le violazioni dei diritti fondamentali che hanno portato a questo orrendo genocidio di donne, di tantissime ragazzine”.

Comments


bottom of page