I Personaggi di Vince Gilligan
- Il Dislessico
- 7 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 13 apr 2020
Di Tommaso Stanchieri
Il 23 febbraio uscirà la tanto attesa quinta stagione di “Better Call Saul”, serie TV ideata da Vince Gilligan e Peter Gould, con protagonista un magistrale Bob Odenkirk nel ruolo del subdolo avvocato Saul Goodman. L’opera è un prequel di “Breaking Bad”, incentrata sulla vita di Walter White, alias “Heisenberg”, interpretato da Bryan Cranston.
La serie, ultimamente, ha anche avuto un film sequel, “El Camino”, di cui il protagonista è il socio in affari di “Mr White” ovvero Jesse Pinkman, interpretato da un sempre più talentuoso Aaron Paul. La serie madre è considerata da quasi tutti un capolavoro: una regia che non perde mai la sua perfezione (neanche in una puntata), interpretazioni e personaggi ormai rimasti nella storia della tv e una trama senza neanche una virgola fuori posto, capace di emozionare, impressionare e a far riflettere.
“Breaking Bad” è uno dei pochi casi di serie paragonabile ad un film da più di 30 ore. “Better Call Saul” vuole essere ed è diverso rispetto alla serie principale, nei toni, nel ritmo o anche nelle tematiche affrontate, un elemento che può far storcere il naso ai fan della serie precedente, ma che non gli impedisce di raggiunge quasi la sua stessa perfezione. Saul e Mike continuano a raccontarci quel mondo già narrato, ma in maniera completamente diversa, regalandoci emozioni incredibili (nonostante il pubblico sappia il destino dei protagonisti). El Camino, invece, nonostante i suoi palesi difetti, è stata, per Gilligan, un’occasione perfetta per citare i suoi maestri come Hitchcock o Sergio Leone, ma soprattutto per dare una degna conclusione a Pinkman, accantonato per forza di cose nel finale di “Breaking Bad” per dare maggior spazio a Walter. Sembra esistere un filo rosso che attraverso le opere di Gilligan. White, Saul e Pinkman sono personaggi molto diversi, eppure accomunati da aspetti molto simili. Tutti e tre sono uomini insoddisfatti della propria vita: un genio della chimica ridotto a fare il professore in un liceo e malato di cancro, un avvocato bravo nel marketing che non ottiene casi importanti ed è oscurato dalla fama del fratello e un bravo ragazzo non apprezzato dalla propria famiglia, disconosciuto e frustrato. Durante le loro vite, questi uomini decidono di fare il passo più lungo della gamba: applicare i loro talenti innati nel sistema più sbagliato per usarli, quello criminale.
Questo non ha mai risparmiato nessuno, e di certo loro non sono eccezioni alla regola. Grazie ai loro talenti, riescono a ottenere alcuni successi e anche una propria soddisfazione, più personale che materiale, ma questi traguardi sono effimeri dato che la loro vita è sempre e comunque appesa ad un filo, insieme a quella delle persone che amano. Quando, però, si ritrovano nel totale fallimento, la caduta è così rovinosa che ognuno di loro dovrà sconvolgere la propria esistenza, abbandonando tutto e tutti. Vince Gilligan scrive dei personaggi frustrati che decidono di uscire fuori dagli schemi usando come scusa il bene altrui (per esempio quello della famiglia), quando in realtà pensano solo ed esclusivamente a se stessi. Questi tre uomini non hanno avuto alcun riconoscimento dalla società “giusta” e dettata dalla giustizia e, ricolmi di rabbia e risentimento, decidono di ottenerlo nella società senza regole dove non hanno limiti nei loro gesti, nascondendosi nel detto machiavellico “il fine giustifica i mezzi” che, però, non rappresenta i loro destini, perchè i mezzi diventano i fini. Che sia uno spacciatore che si fa strada nel mondo della droga, che sia un Azzecca-garbugli dei cartelli della droga o che sia il chimico più bravo del New Mexico, Vince Gilligan porta tutti alla stessa drammatica conclusione. La caduta finale si ha quando viene la consapevolezza che la più grande vittoria mai avuta nel sistema criminale non sono stati i milioni di dollari o il rispetto da parte di tutti, ma la realizzazione di essere stato veramente bravo in qualcosa.
Comments