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Vediamo se ho MES le Cose a Posto

  • Immagine del redattore: Il Dislessico
    Il Dislessico
  • 25 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Di Leos Crosta

Lo scorso 10 aprile Giuseppe Conte, durante una tipica conferenza stampa finalizzata all'informazione genuina circa la situazione di crisi odierna, ha voluto delucidare l’opinione pubblica riguardo ad una questione di rilevanza sempre più crescente: il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità); si tratta sostanzialmente del fondo finanziario dell'UE a cui possono ricorrere tutti gli Stati facenti parte di essa in caso di difficoltà economiche e ricevendo un prestito massimo di 500 miliardi di euro. Tuttavia, proprio come un vero e proprio organo bancario, più i tempi di restituzione del denaro aumentano, più accrescono anche gli interessi dello stesso MES. Per questo motivo il nostro Premier ha voluto precisare il proprio punto di vista nei riguardi della possibile richiesta da parte dell'Italia di sostegno pecuniario per conto del Fondo salva-Stati, al fine di far fronte all'emergenza attuale: a detta di Conte, il nostro paese non avrebbe ancora manifestato alcun segno di approvazione nei confronti di tale procedura, ritenendola inadeguata per il superamento della crisi epidemiologica. Questa puntualizzazione scaturisce da una serie di imprecisioni riportate sul tema da Matteo Salvini e Giorgia Meloni; questi ultimi peraltro ignoravano, o forse non sapevano, che il MES fosse un'organizzazione finanziaria in voga da quasi 8 anni. Ma al di là dell'argomento trattato, ciò che ha fatto maggiormente scalpore è il fatto che Conte abbia pronunciato i nomi dei due leaders "a reti unificate". Da questo fattore sono derivate una serie di clamorose affermazioni provenienti da ogni dove e, nella maggior parte dei casi, volte all'offesa personale nei confronti del Premier. È certamente lecito pensare che, in una condizione quale quella in cui ci si trova al momento, le parole pronunciate dal Primo Ministro non siano state esattamente quelle che ci si sarebbe aspettati di sentir dire, ciò non toglie che esse siano state particolarmente oltraggiose nei confronti di qualcuno o che abbiano fatto dello stesso Conte il più grande delinquente nella storia italiana moderna. E questo è bene specificarlo, dal momento che, circa un mese prima della famigerata conferenza stampa, la munifica Giorgia Meloni aveva definito il Premier come un "criminale che favorisce il proprio bene a quello della nazione"; parole un po' forti per chi è cresciuto a pane e Berlusconi… Volendo invece focalizzare l'attenzione sull'altro "imputato", sarebbe opportuno osservare come l'errore di calcolo commesso dal tiranno leghista circa la possibilità dell'Italia di attivare il servizio del MES sia stato piuttosto massiccio, dal momento che restituire 500 mld o più non è proprio cosa elementare dalle nostre parti; ma fortunatamente Salvini in ambito europeo ha meno valore di una pecora per un insonne. Il peggior errore compiuto dal leader della Lega è in realtà un altro: aver considerato "il debole" come un alleato, un cane da poter domare, compiendo il passo più lungo della gamba. Conte con il suo gesto ha fatto intendere come la sua sia una figura del tutto aliena all'ambiente malsano del centro-destra, contrariamente a quanto aveva lasciato trapelare un certo fiorentino di qualche tempo fa. Per quanto riguarda il comportamento assunto dal Premier nel corso della conferenza stampa sopra citata, appare inevitabile come un individuo trattato per mesi come il Belluca pirandelliano di turno prima o poi manifesti una reazione di sfogo, forse fin troppo pacata, nei confronti della situazione circostante.

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