Italia Contesa
- Il Dislessico
- 2 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Di Antonio Nicolini
Le attuali tensioni, inasprite dalla pandemia, hanno dinamiche storicamente anomale. Le guerre mondiali- ultimi conflitti ad essere contrassegnati da scontri bellici fra potenze- e la guerra fredda- impercettibile militarmente ma evidente nella propaganda - sono profondamente diverse da quello che accade oggi. Le battaglie? Operazioni geopolitiche per acquisire o recuperare sfere d’influenza. La logica dello scontro? Mors tua vita mea. Il campo di battaglia? Paesi come il nostro.
L’Italia è in declino da anni e in questo contesto di smarrimento generale i nostri scheletri non sono stati trovati nell’armadio, si sono presentati alla soglia suonando il citofono.
La criminalità organizzata continua ad operare nel meridione proponendosi come alternativa allo Stato, la lentezza dei sistemi burocratico-giudiziari ha impedito interventi tempestivi contro il virus, il sistema sanitario è crollato lacerato dai tagli e la crisi demografica è più evidente che mai, considerando l’elevatissimo numero di anziani morti per covid.
Da una parte il declino interno, dall’altra il prestigio all’estero. In particolare due superpotenze hanno palesato un interessamento nei nostri confronti: Cina e Russia. Sono arrivati aiuti dalle zone più disparate del globo, ma, mentre alcuni possono essere interpretati quasi come “puri atti di bontà”, non si può fare lo stesso nei due casi sopra citati. La Cina è in diretta competizione con gli Stati Uniti, prima potenza e nostro principale alleato.
Le sue donazioni hanno avuto il miracoloso duplice effetto di far dimenticare all’opinione pubblica l’origine del virus e da untrice del mondo farla schizzare in testa ai sondaggi, con il 52% di consensi tra gli italiani (SWG).
La Russia, oltre alle donazioni di prassi, ha inviato dei medici militari per aiutare nella scoperta dell’origine del virus in Italia. La cagione è quasi indubbiamente cinese e questi “aiuti” sembrano più propaganda contro Pechino, e un implicito schieramento di Putin dalla parte di Trump.
Gli Stati Uniti hanno donato ma sono arrivati in ritardo rispetto a Cina e Russia. Sono attualmente al 17%, più in basso di Cina e Russia (32%).
La fascinazione che esercitiamo sulle potenze ci dà quel potere che, se sfruttato, potrebbe farci recuperare le sfere d’influenze perse nel corso degli anni. Aprirsi a collaborazioni economiche con Cina e Russia può solo incentivare la nostra economia. Tuttavia le operazioni di questo tipo si distinguono da quelle geopolitiche. Siamo alleati degli Usa e, visti i sistemi politici di Cina e Russia, non proprio democratici, tali ci conviene rimanere. In questa seconda guerra fredda non risulta possibile evidenziare due fazioni distinte, gli equilibri sono effimeri.
In questo caso la cortina di Churchill non taglia a metà Berlino. Si sposta continuamente.
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