top of page

Immuni VS Coronavirus

  • Immagine del redattore: Il Dislessico
    Il Dislessico
  • 25 apr 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Di Gaia Giulia d'Apollonio

Completamente gratuita e volontaria sarà l’applicazione italiana Immuni, disponibile per tutti i cittadini dai primi di maggio, scelta dal governo per contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica Covid-19. Delle 319 proposte arrivate al ministero delle Innovazioni, è stato scelto il progetto della Bending Spoons SpA, creato in collaborazione con il Centro medico Santagostino, che sarà disponibile per la Fase due dell’epidemia. Di questa applicazione, tuttavia, non si hanno ancora molte informazioni, ma si conoscono solamente le sue specifiche funzioni tecniche; da un’ordinanza del 16 aprile si è appreso che essa si comporrà di due parti, un registro sullo stato di salute della persona ed un tracciamento dei contatti, che, tramite Bluetooth, consentirà al software di registrare i dispositivi con cui lo smartphone del paziente è entrato in contatto. Ad ogni telefono sul quale verrà scaricata l’applicazione sarà assegnato un codice identificativo temporaneo anonimo, grazie al quale sarà possibile rilevare la vicinanza tra due dispositivi entro un metro di distanza. Questo sistema, come si legge nell’ordinanza, consentirà di “aiutare a identificare individui potenzialmente infetti prima che emergano sintomi e, se condotto in modo sufficientemente rapido, può impedire la trasmissione successiva dai casi secondari”. Infatti, qualora il soggetto risulti positivo a seguito di un test, l’operatore medico, autorizzato dal cittadino in questione, potrà inviare un messaggio per informare tutti gli utenti che sono entrati in contatto con lo stesso, in assoluta riservatezza ed anonimità, così che i potenziali contagiati possano prendere le dovute misure.

Immuni verrà portata in laboratorio non appena sarà disponibile, e sarà testata su privacy, sicurezza informatica e funzionamento. Inoltre, secondo quanto comunicato nell’ordinanza, l’applicazione, prima di sbarcare in tutta Italia, verrà provata in alcune Regioni pilota e le varie evoluzioni saranno seguite con estrema attenzione e cautela, il prima possibile, si stima ai primi di maggio, poco prima dell’inizio della Fase due dell’emergenza. Ovviamente, affinché questa app risulti veramente efficace ed utile, sarà fondamentale un’adesione massiccia da parte della popolazione; ad oggi, appare quasi improbabile che la popolazione italiana decida volontariamente di scaricare Immuni ed essere così tracciata dal dispositivo, soprattutto se si pensa a tutte quelle persone meno avvezze e pratiche all’uso della tecnologia. Ad esempio, la media di “scaricamento” dell’app anti-Covid già esistente, AllertaLOM, utilizzata per le allerte di Protezione Civile, va dall’8 per cento della popolazione della Lombardia al 18 per cento degli abitanti di Singapore, ove si è subito pensato ad un disastroso fallimento dei dispositivi di tracciamento tecnologico. Per ritenere il sistema efficace, infatti, si dovrebbe arrivare ad una soglia almeno del 60 per cento della popolazione, aspettative per adesso ancora troppo alte. A causa di queste statistiche, si starebbe pensando, secondo alcune voci di stampa, ad alcune modalità per incentivare il download dell’app da parte della popolazione; ci potrebbero essere limitazioni negli spostamenti per chi sceglierà di non installare Immuni, nonostante, come è stato specificato nell’ordinanza del 16 aprile, la volontarietà dovrebbe essere uno dei criteri fondamentali dell’applicazione. In tal caso, si verrebbe subito ed inevitabilmente a condizionare il consenso al trattamento dei propri dati, che diventerebbe quindi non libero come previsto dalle normative. Inoltre, bisogna anche considerare tutte quelle persone che vorrebbero scaricare l’applicazione, ma, non essendo dotati di competenze o dispositivi digitali adeguati, non potrebbero e dunque, per questo motivo, verrebbero privati involontariamente della loro libertà negli spostamenti. Queste fonti, tuttavia, non sono ancora state accreditate, e molto probabilmente si tratterebbe solamente di indiscrezioni; si avranno notizie più certe solamente all’inizio della Fase due, quando la task-force impegnata nel progetto comunicherà delle soluzioni vantaggiose affinché tutta la popolazione italiana decida di scaricare l’applicazione volontariamente, senza dover ricorrere a limitazioni e ad incentivi che andrebbero solamente a ledere la privacy e la libertà dei cittadini.



コメント


bottom of page