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Poesie Marzo

  • Immagine del redattore: Il Dislessico
    Il Dislessico
  • 13 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

IL Tempo Mio

Io sono quello che ha vissuto

i tuoi stessi anni

con il bombardamento di Adrianopoli

sfavillante

subito sotto casa,

che ti vedeva passeggiare svelta

lungo strade ampie del centro

in segno di contrasto

nel tempo delle canzoni americane su Spotify,

dei vecchi partigiani col mitra

in spalla,

di quelli nuovi che non lo sanno,

della gente che non ha ancora capito

che supereremo le sue parole,

di chi detesta la musica classica

e di chi non la ascolta quasi mai,

come noi, ad esempio.

Quell’io che su gracile canna

suonavo motivetti per i capelli

tuoi al vento,

ora parlerò della violenza

perché è tutto ciò che rimane agli uomini

da conservare come

una gemma.

Di Leonardo Becerra




Si Stava Meglio una Volta..

Veniamo alla prima meta

Alla frugalità, alla decantata

Serenità, alla felicità della vita lieta.

Se anche questa esistenza edenica

È mai stata concreta, mi figuro già

Un umana figura specchiata nell'acqua quieta.

Lui si accascia,

Alzando la mano svilita ferita

Dalla pantalassa,

Così stranito si tange, strilla

E piange sulla sua massa

Si dice di esigere di ritornare

Argilla e creta intatta.

Che nostalgia di quando la carne

Era sputo di Dio sferrato su terra sfatta!

Di Savinien

L’Ombra Cara

Se stamattina sorgerà

una stella qualsiasi

che porti alba perenne

vedrete un'Ombra

in lacrime grandi svolazzare

fingendo come d'accarezzare

nuvole blu e recitando

versi già scritti dai boschi

e dai fiori, dai canori

e dal vento.

E i versi vi imploreranno

di rivelare chi ha detto

che un uomo ha bisogno

di ricevere quel veleno,

voi che non vi lascerete

offrire dolce di quell'umore

che qualche avo fantasioso

volle ribattezzare felicità.

Per chi va in giro coi suoi pochi anni

a chiedermi in dono un saluto

ed allo sguardo sarà l'unico

a sapere il nome del suo cuore

sarà l'unico a capire

quanto cercassi una mano da salutare.

Perché chi troverà

l'uomo che ha capito

sarà ben contento

d'aver scoperto la massima

distanza da me.

Ancora, chi si vanta:

" Ho veduto il suo cuore "

sarà troppo sciocco

per accorgersi della realtà,

che lo avevo disserrato.

E il mostro dei grandi numeri

armato di canzoni con troppe lacrime

offrirà amore, ridendo dell'inganno teso

a chi non sapeva che la luce

avrebbe sciolto come sale in acqua

l'Ombra e suoi versi

che rifiutarono la sera!

Di Leonardo Becerra

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