Luddismo
- Il Dislessico
- 9 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Di Savinien
“Signore, lei sa chi è Democrito?”
Andersen, rappresentante aziendale accuratamente scelto dalla NAVI, aveva più di qualche ricordo sul personaggio in questione, ma era sovrappensiero.
Si sistemò gli occhiali; persino dopo anni ed anni di partnership e sponsor ai più visionari progetti informatici, di fronte a quel colosso di tubi, di cavi e di metallo provava una certa riverenza.
Qualche giorno prima aveva letto un paper per prepararsi all’incontro imminente con il signor Godel, scienziato capo del progetto LAIN, e ne era rimasto destabilizzato.
Come era possibile che un così alienante potere fosse racchiuso in un oggetto certo mastodontico, ma comunque inquadrabile, comprensibile, fisicamente delimitato?
Questa sublimazione lo trattenne per qualche secondo, ma alla fine vinse la professionalità, e con essa arrivò pure una risposta, sebbene un po’ scossa
“L’atomista?”
“precisamente. Stiamo parlando dell’uomo che intuì, millenni fa, l’esistenza dell’atomo, ovvero la struttura fisica, meccanica, di tutta la materia, inclusi noi.
sa cosa significa?”
Andersen scosse la testa come ammutolito; in verità sapeva bene che cosa volesse dire, ma aveva imparato a lasciar parlare gli scienziati, personaggi spesso caratterizzati da una certa vanità.
“Glielo spiego” rispose Godel, prevedibilmente compiaciuto “Democrito è stato in grado di capire che niente, a questo mondo, accade per caso, ma tutto ha una causa e un effetto preciso, mi segue?
Questa visione della realtà è stata poi tacciata, durante secoli oscurantisti, di teorizzare il semplice caso, di non rispecchiare un disegno razionale”
Non capiva proprio cosa c’entrasse questo con la presentazione “questo Godel deve essere uno che ama i giri di parole, nomen omen”.
“quello che non abbiamo capito se non molto più tardi è che un disegno razionale esiste, anche se comprenderlo presuppone una capacità di calcolo estrema, quasi infinita; ed è qui che entra in gioco LAIN, il nostro epocale progetto” concluse con gli occhi lucidi per l’emozione.
Andersen distolse di nuovo la sua attenzione.
La macchina, in fase avanzata di costruzione, imperava nella stanza a pochi metri dal suo creatore, tappezzata di componenti non ancora ben assemblati e circondata da un silenzio artificiale, quasi onirico.
Rinchiusa nel suo immobilismo, Sembrava un Dio annoiato, un’entità stanca dell’universo prima ancora di essere messa in funzione definitivamente.
“mi lasci introdurre a parole le facoltà di calcolo di LAIN, prima di avventurarci nella scheda tecnica.
Come certamente lei saprà, l’utilizzo di supercomputer si racchiude soprattutto nell’ambito delle previsioni ambientali, della gestione dati e delle simulazioni ed analisi chimico fisiche.
Noi abbiamo massimizzato tali utilizzi grazie ad un rivoluzionario approccio alla computazione, che ha portato, in numerosi test, a risultati fuori scala rispetto alla legge di Moore, considerando addirittura secoli a partire da adesso; persino il raggiungimento della supremazia quantistica, che tempo fa apparve miracoloso, è poco più di un gioco rispetto alle facoltà di LAIN.”
“fin dove si spingono le sue capacità?” chiese Andersen, che aveva iniziato a dare una certa forma alla sua inquietudine
“oltre l’umana concezione, devo confessare che persino io faccio fatica ad affrontare, per così dire, in modo divulgativo l’argomento.
LAIN ha dimostrato di poter modellizzare, analizzare e prevedere a livello microscopico tutti i fenomeni di questa terra, in modo onnicomprensivo e contemporaneo”
Dopo la prevedibile richiesta di maggiori spiegazioni, Godel iniziò un discorso ai limiti della plausibilità; se la paura più autentica deriva da ciò che non si può comprendere, quelle furono probabilmente le parole più terrificanti mai sentite da Andersen:
“si va dalle previsioni fisiche a quelle economiche, per adesso confinate a periodi di poche ore dal calcolo, ma che presto saranno in grado di coprire archi temporali ben più ampi.
Volendo essere sintetici, si può dire che questa macchina sarà in grado di ricostruire virtualmente ed in tempo reale un pianeta Terra dinamico e identico a quello attuale, nonché di farlo andare alla velocità che si desidera nel passato e nel futuro; nemmeno gli esseri viventi esulano dalla sua analisi.
Non c’è nulla che sfugga alle sue capacità computazionali di LAIN: è in grado di prevedere e rappresentare gli effetti di qualsiasi fenomeno fisico, gli andamenti di qualsiasi mercato, persino la vita di un essere umano.
Non so se mi spiego: le basta immaginare qualcosa, qualsiasi cosa, e LAIN sarà in grado di ricostruirla, le basta esercitare una qualche forma di volontà e, prima che si trasformi in atto, LAIN l’avrà prevista, spero comprenda le implicazioni politiche, economiche, filosofiche che questo potrà avere; con permesso, scenderei nei dettagli e procederei con una dimostrazione”
Andersen si annodò la cravatta e si accorse che la mano iniziava a tremargli, notò anche un volto confuso e lievemente preoccupato davanti a lui, ma non era capace di inquadrare molto bene chi fosse o cosa dicesse.
L’udito e la vista gli si appannavano sempre di più.
“signore, si sente bene?”
In quel preciso momento un urlo agghiacciante percosse tutte le pareti della sala: illustre rappresentante aziendale nel campo informatico, che con la sua esperienza aveva assicurato affari da svariati miliardi, spintonò il suo cliente, ansimando, traballando si trascinò fino all’hardware della macchina ed iniziò a violentarla con una bestialità feroce.
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